Sgombriamo immediatamente il campo dagli equivoci! La scuola del successo non coincide con la scuola del
“tutto facile”, che comporta una progressiva perdita di ricchezza di contenuti e di efficacia di strategie
didattiche. La scuola del successo favorisce la creazione, in classe, di condizioni che rendano possibile, a
ciascun alunno, di avere successo nel proprio processo di apprendimento. Oggi il successo scolastico lo si
confonde troppo spesso con il “buon voto” e con le inadeguate richieste di performance a cui sono
sottoposti continuamente gli alunni nel contesto sociale in cui crescono. Ciò che capita è che laddove la
famiglia e la scuola sono preparate ad accogliere e a rispettare i tempi del bambino, l’alunno si salva e “ha
successo”; dove, al contrario, mancano questi presupposti si corre il rischio di andare incontro
all’insuccesso.

Il successo scolastico e formativo deve partire, quindi, da un nuovo modo di concepire questo concetto:
passando dalla visione “moralistica” ed individualista, che vede il successo come arrivismo, ad una visione
più efficace e comunitaria del successo come realizzazione personale. “La promozione e lo sviluppo di ogni
persona deve stimolare in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno
impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società
bisogna crearla continuamente insieme” dal Documento di base del MPI “Cultura – Scuola – Persona”.
Il successo scolastico e formativo si raggiunge attraverso una serie di strategie educative e didattiche volte
a far crescere progressivamente l’autonomia degli allievi, per valorizzare il potenziale di apprendimento di
ciascun alunno, al fine di metterlo in grado di insistere sulla realtà che lo circonda per modificarla e
migliorarla.

Nella scuola del successo gli allievi diventano i protagonisti della costruzione della propria conoscenza. La
didattica, impegnata a raggiungere questo obiettivo, fa in modo che agli alunni abbiano l’opportunità di
imparare a comprendere, pianificare e ristrutturare le informazioni che ricevono in classe e nel contesto
sociale in cui vivono e di riflettere su questi processi, per diventare sempre più autonomi e capaci di
affrontare situazioni nuove in contesti simili o diversi da quello in cui li hanno appresi. Di fondamentale
importanza, per raggiungere il successo scolastico, sono le cosiddette abilità di base (lettura, scrittura e
calcolo) che conducono al raggiungimento dell’abilità di riflessione sul proprio pensiero. Ad esempio la
lettura è un’attività importante che deve trasformarsi in un atto metacognitivo, cioè in un atto di riflessione
sul proprio pensiero. I “buoni lettori” impiegano strategie di riflessione per mantenere la propria attenzione
sul testo e, soprattutto, per ricavare da esso il significato. Questo processo diventa col tempo inconscio
perché diventa automatico. Quando la lettura non è automatica ma è assorbita dagli aspetti tecnici, diventa
difficile e superficiale la comprensione. Le difficoltà incontrate dai “cattivi lettori” nello studio derivano
proprio dall’assorbimento della memoria di lavoro dagli aspetti per così dire tecnici del leggere; tale
assorbimento impedisce loro di giungere automaticamente al significato del testo letto. Per questo motivo
non c’è per loro un vero apprendimento. Anche per la scrittura e i calcoli si devono raggiungere gli stessi
indispensabili automatismi. Se le abilità di base non vengono padroneggiate con sufficiente autonomia non
è possibile avviare alcuna attività di riflessione sul proprio pensiero. Per concludere… il successo scolastico
e formativo rappresenta il concetto-chiave del nuovo modo di fare scuola che mira a formare cittadini che
siano capaci di gestire il proprio progetto di vita e questo modo di fare scuola deve iniziare fin dalla scuola
dell’infanzia, per poi proseguire negli altri gradi scolastici.

Prof.ssa Luana Barbucci
Coordinatrice delle attività educative e didattiche

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